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Tanto tempo fa, prima che le terre di Camavor prendessero questo nome, erano la patria dei draghi.
Poi giunsero i mortali e, con essi, i conflitti. Le lotte terminarono solo quando il primo re di Camavor si prostrò davanti alla matriarca dei draghi, chinando il capo e supplicandola di donare sostegno al suo esercito e al suo sogno di formare un grande impero. Così, colei che in seguito divenne nota come Nonna Vipera e il sovrano di Camavor strinsero il giuramento del Vol Visperi-Desinvein, che avrebbe legato le loro stirpi per generazioni.
I draghi rimasero fedeli al trono e alle grandi casate che superarono le prove e officiarono i sacri riti del giuramento. In cambio, venivano nutriti con bestiame in abbondanza e ricoperti di offerte e doni. L'oro, i gioielli e i preziosi manufatti accumulati negli anni valsero loro un enorme rispetto... e chiunque fosse tanto ardito da sfidare quelle creature cambiava in fretta idea alla prospettiva di vedere la propria fortuna ridotta a un mucchio di cenere.
Molto tempo dopo, quando ormai Nonna Vipera era diventata solo una leggenda e la sua stirpe si era già notevolmente ridotta, il giovane re, Viego Santiarul Molach vol Kalah Heigaari, chiamò i draghi imperiali per essere accompagnato alle Isole Benedette insieme agli Ordini Cavallereschi. I draghi rifiutarono l'invito, forse consci della follia che lo animava... ma neppure la loro scelta di rimanere a Camavor con tutti i loro tesori risparmiò il regno dalle tragiche conseguenze della Rovina. I pochi esemplari sopravvissuti furono testimoni di incuria e conflitti senza fine, annidatisi in un palazzo cadente dove nessun altro sovrano si sarebbe mai più insediato.
Sarebbero passati secoli prima della nascita di un nuovo drago imperiale.
Il cucciolo cresceva, e la scarsità di cibo costrinse sua madre ad allontanarsi sempre di più per la caccia. Nel fare ciò, lasciò il nido incustodito, e un gruppo di domatori noxiani ne approfittò per rapire il giovane drago, facendo poi rotta verso casa per incassare la ricompensa.
Tuttavia, poco prima che la nave giungesse a destinazione, la madre la rintracciò e la distrusse col suo soffio infuocato. In mezzo a quel caos, il piccolo fu trascinato via dalla corrente e naufragò su un'isola poco distante da Noxus.
Solo, impaurito e affamato, il cucciolo mise in pratica gli insegnamenti di sua madre sulla caccia per acciuffare piccole prede in quell'ambiente sconosciuto e, durante una delle sue sortite, si imbatté in un bambino umano di nome Marinos. Il ragazzino chiamò il suo nuovo amico "Smolder" e, man mano che le capacità comunicative del draghetto crescevano, lo stesso faceva la loro amicizia... che tuttavia restò un segreto. Il bambino temeva che se qualcuno avesse saputo di Smolder, l'avrebbe portato sul continente per venderlo al miglior offerente.
Il tempo passò, e il ragazzino diventò un uomo, le cui responsabilità finirono per ridurre sempre più il tempo riservato ai giochi a cui Smolder si era tanto affezionato. Così, per passare il tempo, Smolder decise di imparare a sputare fuoco come i draghi delle favole che Marinos gli aveva raccontato.
Dopo numerosi tentativi, invece dei soliti banali starnuti di scintille, riuscì a emettere delle fiamme... ma, nell'esaltazione del momento, non si accorse dell'incendio che aveva provocato e che stava consumando la foresta.
All'improvviso, nell'aria riecheggiò un ruggito più forte di un tuono e più penetrante di un corno da caccia, e apparve un drago gigantesco. Richiamata dalla colonna di fumo, la madre di Smolder scese dal cielo e riabbracciò teneramente suo figlio, come se non si fossero mai separati. Portato via per la collottola da quell'inferno che continuava a bruciare, Smolder si librò in aria e, per la prima volta, vide il mondo con gli occhi di un vero drago.
Ora Smolder vive con sua madre in cima alla rupe dalla quale, per tanto tempo, ella aveva cercato e aspettato un segno per ritrovarlo. Ogni notte lei gli racconta la storia della sua razza, gli spiega il significato e gli oneri dell'essere un drago imperiale e gli insegna a perfezionare le sue capacità.
Un giorno, quando sarà pronto, torneranno insieme nella casa dei loro antenati e daranno inizio a una nuova età dell'oro per Camavor.